Bruxelles, 8 maggio 2025 — Sotto il motto “Plasmare il futuro dell’agricoltura e del settore agroalimentare”, la Vision Conference tenutasi a Bruxelles ha riunito responsabili politici, agricoltori, rappresentanti della società civile, istituzioni finanziarie ed esperti da tutta Europa per un dialogo approfondito sul futuro dell’agricoltura europea. L’evento, ospitato presso The Square, Mont des Arts, ha rappresentato non solo un momento strategico di verifica, ma anche un punto di partenza per nuove idee e impegni in vista del rinnovamento del settore agroalimentare e della Politica Agricola Comune (PAC) post-2027.
La conferenza si è posta tre obiettivi principali:
- proseguire il coinvolgimento degli stakeholder nella roadmap Vision;
- raccogliere feedback sulle iniziative chiave;
- aprire uno spazio di confronto costruttivo sull’evoluzione futura della PAC.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha aperto l’evento con un messaggio video dal tono ambizioso e urgente. Ha sottolineato l’impegno della Commissione per ridurre la burocrazia nella politica agricola, garantire prezzi equi agli agricoltori e promuovere il ricambio generazionale. “Meno scartoffie e più fiducia”, ha dichiarato, sono gli elementi chiave per realizzare quella che ha definito “una vera ondata di semplificazione”.
Ha inoltre evidenziato l’importanza di una politica partecipativa: “Questa è la vostra occasione per contribuire a definire la politica agricola europea affinché rispecchi le vostre priorità”, ha affermato, sottolineando il ruolo centrale di ogni Stato membro nel plasmare il futuro dell’agricoltura.
Temi come l’accesso alla terra, la transizione verso un’agricoltura bio-based, la sostenibilità ambientale e la redditività finanziaria, intrecciati con il ricambio generazionale, sono emersi come centrali nel corso della giornata.
Le sessioni plenarie del mattino, moderate dalla giornalista Tamsin Rose, si sono aperte con l’intervento del Commissario europeo Christophe Hansen, che ha evidenziato l’importanza di un settore agroalimentare resiliente, equo e competitivo. Hansen ha ricordato che circa il 63% dei finanziamenti dell’UE è destinato all’agricoltura: una base solida che, a suo avviso, deve essere meglio orientata per incentivare pratiche rinnovabili, favorire l’accesso alla terra per i giovani e rafforzare la resilienza climatica del settore.
Sono intervenuti anche rappresentanti di alto livello come Czesław Siekierski, Ministro dell’Agricoltura della Polonia; Eric Sargiacomo, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo; e Peter Schmidt del Comitato economico e sociale europeo. Il panel ha invocato un modello agricolo lungimirante, attento al clima e trainato dall’innovazione, in grado di affrontare shock economici ed ecologici.
Nel pomeriggio, la seconda sessione plenaria si è concentrata sui giovani agricoltori e il futuro dell’imprenditoria rurale. Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI), ha tenuto un intervento incisivo, ricordando che solo nel 2022 la BEI ha destinato 62 miliardi di euro all’agricoltura. Ha evidenziato criticità come il costo della terra e il divario di genere nella proprietà agricola, sottolineando soluzioni concrete:
- 8 miliardi di euro per bioeconomia e agricoltura;
- 3 miliardi per facilitare l’acquisto di terreni da parte dei giovani agricoltori;
- nuovi strumenti finanziari per rendere più efficiente l’uso dei fondi europei.
Un esempio concreto di questa strategia è il terzo accordo BEI per l’agricoltura firmato con la Francia, dopo esperienze simili in Italia e Portogallo.
A dare ulteriore impulso ai lavori è stata Anne van Leeuwen, giovane agricoltrice olandese e influencer, che ha condiviso la propria esperienza personale nel mondo agricolo. Il suo intervento ha trasmesso entusiasmo autentico per la vita rurale, sottolineando come il desiderio di lavorare in agricoltura debba essere valorizzato, non sminuito.
Il dibattito si è arricchito ulteriormente con l’intervento del Ministro spagnolo Luis Planas Puchades, secondo cui la redditività deve essere una precondizione per la sostenibilità. Ha ribadito la necessità di un bilancio PAC solido e ambizioso per garantire la tenuta a lungo termine del settore.
Anche il Ministro italiano dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha preso la parola, sottolineando il ruolo centrale della produzione vegetale e zootecnica nell’economia agricola. Ha riaffermato l’impegno dell’Italia con investimenti per 11 miliardi di euro, in particolare attraverso l’iniziativa Generazione Terra per sostenere l’ingresso dei giovani in agricoltura.
Lollobrigida ha osservato che solo il 10–12% degli agricoltori europei ha meno di 40 anni, ma la percentuale sale al 21% tra quelli che praticano agricoltura biologica. Un dato non casuale, secondo il ministro: l’agricoltura bio attrae perché combina saperi tradizionali e tecnologie moderne, richiede competenze intellettuali e riduce l’uso di input chimici.
Ha però riconosciuto che le aziende biologiche affrontano difficoltà in termini di dimensioni e scalabilità. Per questo ha invocato maggiore accesso alla terra e politiche di lungo periodo a sostegno del settore biologico.
Infine, ha ribadito che l’agricoltura non deve limitarsi a generare reddito, ma anche promuovere benessere, equilibrio tra vita e lavoro e responsabilità ambientale.
Sessione Q&A: Come sostenere l’acquisto di terra in agricoltura?
La sessione di domande e risposte ha permesso ai partecipanti di porre interrogativi diretti agli oratori. Tra i temi emersi, l’equilibrio tra tradizione e innovazione: come investire in carne coltivata e allevamento sostenibile per garantire qualità alimentare e salute pubblica.
Norbert Totschnig, Ministro federale austriaco dell’Agricoltura e delle Foreste, ha risposto illustrando le prossime leggi sul benessere animale. Ha riconosciuto che standard più alti possono aumentare i costi, ma sono essenziali per la fiducia pubblica e la sostenibilità. Ha anche presentato l’iniziativa attuata in Austria, Innovation Farm, come modello per lo sviluppo rurale.
Per migliorare l’accessibilità alla terra, occorre creare condizioni favorevoli che rendano i nuovi modelli agricoli economicamente sostenibili. Le iniziative UE sull’agricoltura biologica offrono un quadro promettente: favorendo la comprensione delle nuove filiere e aiutando i giovani a costruire business plan credibili, si agevola anche l’accesso al credito.
Il Ministro Lollobrigida ha sottolineato che sostenere il valore fondiario significa bilanciare tradizione e innovazione: investire nella ricerca e nella formazione per un’agricoltura più efficiente e sostenibile, ma anche aprirsi a innovazioni come la carne coltivata, in grado di affiancare i sistemi tradizionali e ridurre l’impatto ambientale.
Pur ribadendo il ruolo centrale della zootecnia nell’agricoltura italiana, ha sottolineato l’esigenza di evoluzione del settore per garantire la qualità dei prodotti, direttamente collegata alla salute e al benessere dei cittadini.
Sessioni parallele: Approfondimenti sulle politiche future
Nel pomeriggio, la conferenza è proseguita con tre sessioni parallele di approfondimento su temi chiave:
- Gestione del rischio e delle crisi in agricoltura, con contributi dalla Banca Mondiale e dall’Università di Aarhus.
- Produzione zootecnica, con focus sul passaggio da modelli intensivi a pratiche estensive e attente al benessere animale.
- Bioeconomia e protezione climatica, con la Ministra finlandese Sari Essayah e Caroline Ploux (Mars Inc.), che hanno discusso il potenziale dei crediti di carbonio e natura come incentivi per un uso sostenibile del suolo.
Durante tutta la giornata sono stati citati i legami con l’European Green Deal, collegando la trasformazione agricola agli obiettivi climatici al 2050. La visione emersa è stata olistica: oltre a economia e ambiente, si è parlato anche di educazione, ricerca e intelligenza artificiale in agricoltura, posizionando il settore come ambito strategico per la leadership europea.
La giornata si è conclusa con una sessione di sintesi dei risultati emersi dai gruppi di lavoro. Nel suo intervento finale, Pierre Bascou, vicedirettore generale della DG Agricoltura e Sviluppo rurale della Commissione europea, ha riaffermato la volontà della Commissione di sostenere un futuro agricolo redditizio, inclusivo e sostenibile.
L’evento si è chiuso con una sessione di networking, lasciando ai partecipanti nuove idee, collaborazioni rafforzate e un impegno condiviso per plasmare il sistema agroalimentare europeo delle generazioni future.
Per maggiori informazioni:
Shaping the future of farming and the agri-food sector – European Commission