
L’edizione 2025 della Settimana Europea delle Regioni e delle Città, il principale evento europeo dedicato al dibattito sulle politiche regionali, si è svolta a Bruxelles dal 13 al 15 ottobre. I temi chiave dell’evento si sono concentrati su:
- Coesione e crescita per il futuro: con l’obiettivo di modernizzare le politiche dell’UE per stimolare la crescita e gli investimenti nelle regioni, in particolare nelle aree di confine.
- Il diritto di restare: valorizzare il potenziale di ogni territorio, sostenendo le comunità con servizi essenziali e affrontando le disparità regionali per contrastare lo spopolamento.
- Le città costruiscono il domani: rafforzare il ruolo delle città come motori di innovazione, resilienza e sostenibilità attraverso la collaborazione e la condivisione di buone pratiche.
Nel corso dei tre giorni, decisori politici, leader locali, ricercatori e rappresentanti della società civile si sono riuniti per esplorare come i territori europei possano accelerare le transizioni verde e digitale, rafforzando al contempo la coesione sociale e la resilienza economica.
L’evento è stato inaugurato il 13 ottobre al Parlamento Europeo sotto il motto “Shaping Tomorrow, Together” (“Costruire insieme il domani”). La sessione di apertura, tenutasi nell’Emiciclo del Parlamento Europeo, ha riunito importanti figure istituzionali tra cui Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo; Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, intervenuta tramite videomessaggio; Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea; e Kata Tüttő, Presidente del Comitato Europeo delle Regioni, che ha sottolineato il ruolo fondamentale delle regioni e delle città nella costruzione di un futuro sostenibile e inclusivo per l’Europa.
La Presidente Metsola ha invitato a “costruire un’Europa migliore in ogni regione e città”, ricordando che la politica di coesione resta centrale per ridurre la povertà e valorizzare il potenziale locale.
Von der Leyen ha definito le regioni e le comunità locali “la spina dorsale delle nostre democrazie”, sottolineando che le future partnership europee devono essere sviluppate con le regioni, non solo per le regioni.
Il Commissario Fitto ha illustrato le priorità del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034 (dalla competitività alla transizione energetica, fino all’edilizia accessibile, all’innovazione e alla sicurezza) insistendo affinché i fondi di coesione restino semplici, flessibili e vicini ai bisogni dei cittadini.
Presentando il Rapporto annuale sullo stato delle regioni e delle città nell’UE, Tüttő ha esortato l’Europa a “rafforzare la Politica di Coesione”, evidenziandone l’importanza per la resilienza, la sostenibilità e la crescita equilibrata di tutti i territori.
Organizzato dalla Direzione Generale per la Politica Regionale e Urbana della Commissione Europea (DG REGIO) e dal Comitato Europeo delle Regioni (CdR), l’evento rappresenta il più grande incontro annuale dedicato allo sviluppo regionale nell’Unione Europea. In questi giorni, gli attori locali e regionali hanno l’opportunità di entrare in contatto diretto con le istituzioni europee per condividere esperienze, esplorare opportunità di finanziamento e contribuire alla definizione del futuro della politica di coesione europea.
Finanziamento della Transizione Verde e dell’Empowerment Locale
Quest’anno, le discussioni si sono concentrate anche su come città e regioni possano accedere a strumenti finanziari innovativi per sostenere la transizione verde.
Molti relatori hanno sottolineato l’importanza di ampliare le opzioni finanziarie (dai green bond e dalle garanzie alla finanza mista e all’assistenza tecnica) per rendere i progetti più resilienti e prevedibili.
Nonostante le opportunità offerte da programmi come InvestEU, Just Transition Fund, LIFE e Horizon Europe, molti governi locali incontrano ancora difficoltà nell’orientarsi nel complesso panorama finanziario europeo.
Rafforzare la capacità tecnica e amministrativa è stato quindi identificato come un passo cruciale, soprattutto per i comuni più piccoli, per poter beneficiare pienamente del sostegno dell’UE.
I partecipanti hanno convenuto che i soli fondi pubblici non bastano ad affrontare la sfida climatica: è necessario un rafforzamento della cooperazione tra istituzioni pubbliche, investitori privati e imprese locali per colmare il divario di investimenti e mobilitare le risorse necessarie a raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050.
Pianificare con intelligenza: la forza dei dati e della cooperazione europea
Numerose sessioni della settimana hanno messo in evidenza il ruolo crescente della pianificazione integrata, dei dati e della cooperazione transfrontaliera nel guidare le transizioni verde e digitale in Europa.
Oltre al finanziamento, si è discusso di come l’uso dei dati e la pianificazione coordinata possano sostenere lo sviluppo sostenibile.
Il progetto PLENTY-Life project, coordinato dall’ AIT Austrian Institute of Technology, è stato presentato come buona pratica, promuovendo un approccio partecipativo e intersettoriale alla pianificazione energetica e territoriale attraverso il modello HISEP (Holistic Integrated Spatial and Energy Planning), che aiuta le città a sviluppare percorsi personalizzati verso la neutralità climatica.
Il Centro Comune di Ricerca (JRC) ha inoltre presentato il Data Hub delle regioni di confine dell’UE, uno strumento che migliora l’accessibilità e la comparabilità dei dati regionali per supportare politiche basate su evidenze in ambiti come trasporti e sanità.
Parallelamente, la sessione “Cities Leveraging Data for Impact” ha mostrato come le città europee stiano utilizzando i dati per elaborare politiche migliori, aumentare la trasparenza e coinvolgere i cittadini.
Tra gli interventi: Carlos Martins Ferreira (Ufficio delle Pubblicazioni dell’UE), Mani Dhingra (Comune di Dublino) e Olaf Osica (Città di Varsavia), che hanno illustrato come piattaforme di open data e gemelli digitali possano trasformare la pianificazione urbana e rafforzare la governance democratica.
Il messaggio complessivo è stato chiaro: raccogliere dati non basta. Le città e le regioni devono utilizzarli e condividerli in modo strategico, integrandoli in modelli predittivi che permettano decisioni informate, trasparenti e inclusive a sostegno della crescita sostenibile.
Promuovere lo Sviluppo Regionale: Il Ruolo della BEI nella Coesione e nella Crescita Sostenibile
Uno dei workshop principali, intitolato “Sviluppo regionale e coesione: il ruolo della BEI nella costruzione della prosperità sostenibile per le regioni dell’UE”, ha evidenziato il contributo fondamentale della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) nello sviluppo regionale in Europa.
Il direttore della BEI, Tanguy Desrousseaux, ha sottolineato che la coesione sociale ed economica è essenziale per il futuro del mercato europeo e che l’investimento è la chiave per raggiungere questo obiettivo. Ha descritto la BEI come una vera e propria “banca locale”, per il suo profondo impatto a livello territoriale e la stretta collaborazione con città e amministrazioni locali, fornendo supporto attraverso vari strumenti finanziari.
Solo nel 2024, il Gruppo BEI ha fornito 38,3 miliardi di euro di finanziamenti alle regioni di coesione, pari a quasi la metà dei suoi investimenti complessivi nell’UE, sostenendo progetti in infrastrutture verdi, innovazione e edilizia accessibile.
Nel periodo 2021–2024, gli investimenti totali della BEI nelle regioni di coesione hanno superato i 140 miliardi di euro, contribuendo a creare posti di lavoro, stimolare l’innovazione e rafforzare le infrastrutture nelle aree meno sviluppate. Questi investimenti dovrebbero incrementare il PIL delle regioni interessate fino al 2,5% entro il 2040, a dimostrazione del valore a lungo termine del sostegno finanziario alla coesione territoriale.
Affrontare la Crisi Abitativa nelle Città Europee
Un altro tema cruciale discusso durante l’evento è stata la crescente crisi abitativa in Europa.
Nel workshop “Le città europee di fronte alla crisi abitativa”, Marta Farrés Falgueras, sindaca di Sabadell, ha evidenziato la necessità di politiche equilibrate tra proprietà e affitto, poiché sempre più persone non riescono a permettersi una casa.
Mar Jiménez, consigliera del Comune di Barcellona, ha sottolineato che l’abitazione è passata da diritto a lusso, mettendo in luce la disconnessione tra i costi insostenibili della vita e le sfide globali come il cambiamento climatico.
Maurizio Veloccio, consigliere del Comune di Roma, ha osservato che gli investimenti del Next Generation EU e del Giubileo hanno migliorato le infrastrutture ma anche alimentato l’aumento dei prezzi nella capitale. Ha quindi invocato investimenti pubblici nell’edilizia abitativa, la creazione di nuove agenzie per l’edilizia sociale e riforme fiscali per rendere la casa accessibile a tutti.
Coesione e clima: la rotta dell’Europa verso l’impatto zero
La Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2025 ha evidenziato che, oltre ai finanziamenti e alle politiche, la formazione delle competenze, la promozione dell’innovazione e il rafforzamento delle comunità locali sono fondamentali per costruire il futuro dell’Europa.
Investendo nelle persone, nei dati e nelle partnership, le regioni possono tradurre le ambizioni dell’UE in azioni concrete a livello locale.
Un messaggio comune è risuonato in tutte le discussioni: il successo degli obiettivi di coesione e neutralità climatica dell’UE dipenderà da quanto efficacemente saranno sostenuti gli attori locali e regionali.
La EWRC 2025 ha dimostrato che dare più potere a città e regioni è essenziale per costruire un’Europa più sostenibile, inclusiva e resiliente.
Attraverso collaborazione, innovazione e accesso equo ai finanziamenti, i territori europei continuano a guidare la strada verso un continente climaticamente neutro.
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