Con l’avvicinarsi della scadenza del 2026 per la Recovery and Resilience Facility (RRF), la Commissione europea ha pubblicato l’Annual Report 2025, diffuso l’8 ottobre 2025, che offre un quadro completo dei progressi compiuti dal programma faro di NextGenerationEU. Con 362 miliardi di euro già erogati, pari al 55% della dotazione complessiva, la RRF continua a rappresentare il motore della ripresa post-pandemica dell’Europa, sostenendo oltre 2.586 traguardi e obiettivi in tutti gli Stati membri.
Il rapporto sottolinea che gli investimenti pubblici non solo si sono ripresi, ma hanno continuato a crescere: si prevede che gli investimenti totali dell’UE raggiungeranno il 3,8% del PIL nel 2025, rispetto al 3,2% del 2019. Questo incremento, alimentato da risorse europee e nazionali, segna un cambiamento storico rispetto alle crisi precedenti, quando gli investimenti pubblici tendevano a diminuire.
Sostenere crescita e riforme in un contesto complesso
Il programma è stato attuato in un contesto globale complesso, caratterizzato da guerra, inflazione e difficoltà nelle catene di approvvigionamento. Tuttavia, il rapporto mostra che la risposta dell’Europa è rimasta forte e coordinata. Tutti gli Stati membri hanno ormai integrato un capitolo REPowerEU nei propri piani, concentrandosi sulla diversificazione delle fonti energetiche e sul sostegno alle famiglie più vulnerabili.
Il doppio approccio del RRF, che combina riforme e investimenti, si è dimostrato particolarmente efficace. Finora 26 Stati membri hanno presentato 98 richieste di pagamento, per un totale di 295 miliardi di euro in sovvenzioni e 141 miliardi in prestiti. Paesi come Italia, Francia, Germania, Danimarca e Malta hanno già ricevuto oltre il 65% dei fondi assegnati, mentre altri sono incoraggiati ad accelerare l’attuazione per rispettare la scadenza del 31 agosto 2026 per il completamento di tutte le misure.
La Facility ha inoltre favorito l’attuazione di importanti riforme strutturali, con oltre 282 interventi volti a migliorare l’amministrazione pubblica, la fiscalità, gli appalti e la giustizia. Circa 346 riforme riguardano la transizione verde, mentre più di 140 sono dedicate a istruzione, competenze e mercato del lavoro.
Una trasformazione verde e digitale
La RRF continua a contribuire in modo sostanziale agli obiettivi dell’UE in materia di transizione verde e digitale, con il 42% delle risorse complessive destinate all’azione per il clima e il 25% alla trasformazione digitale, entrambe superiori alle soglie minime stabilite dal regolamento. Finora il programma ha sostenuto l’installazione di oltre 900.000 punti di ricarica per veicoli a basse emissioni, il collegamento di 16 milioni di abitazioni alla banda larga ad alta velocità e importanti investimenti nelle energie rinnovabili, nella mobilità sostenibile e nell’efficienza energetica.
Attraverso i NextGenerationEU Green Bonds, la Commissione ha emesso 75,1 miliardi di euro in strumenti di finanza sostenibile, facendo dell’UE uno dei maggiori emittenti di obbligazioni verdi a livello mondiale. Questi fondi contribuiranno a ridurre le emissioni annuali di gas serra di 54,7 milioni di tonnellate, pari a circa l’1,5% delle emissioni complessive dell’Unione.
Responsabilità e tutela dei fondi europei
Trasparenza e responsabilità restano al centro dell’attuazione del programma. La Commissione segnala che meno dell’1% dei traguardi e obiettivi è stato sospeso dal 2021, e che il 98% dei fondi sospesi è stato successivamente erogato dopo l’attuazione delle misure correttive. La cooperazione con la European Court of Auditors (ECA) si è intensificata: la Commissione ha recepito la maggior parte delle raccomandazioni dell’ECA e ha ulteriormente rafforzato i controlli antifrode in collaborazione con OLAF e con la European Public Prosecutor’s Office (EPPO).
Al 31 agosto 2025, erano stati segnalati 77 casi di potenziali irregolarità all’OLAF, che hanno portato a 13 raccomandazioni, mentre l’EPPO aveva avviato 84 indagini, la maggior parte delle quali ancora in corso. Questi dati confermano la solida cooperazione tra i sistemi nazionali e quelli europei nella tutela degli interessi finanziari dell’Unione.
Con il 44% delle risorse della RRF ancora da erogare, i prossimi mesi saranno decisivi. La Commissione invita gli Stati membri a rivedere e semplificare i propri piani nazionali entro la fine del 2025, mantenendo solo le misure che potranno essere completate entro la scadenza del 2026. Il messaggio è chiaro: è il momento di accelerare ed ottenere risultati concreti.
L’iniziativa NextGenerationEU si è dimostrata un rilevante strumento finanziario volto alla ripresa e alla trasformazione dell’UE. Sebbene eroghi fondi subordinati a riforme, il suo impatto definitivo sull’obiettivo di un’Unione più forte, verde e unita resta ancora da accertare e valutare in tutti gli Stati membri.
Per maggiori informazioni ed aggiornamenti, visitare:
Fourth annual report on the implementation of the Recovery and Resilience Facility