Con milioni di cittadini europei colpiti da patologie cardiache, l’UE compie un passo decisivo: promuovere la salute del cuore e ridurre di un terzo, entro il 2030, i decessi prematuri da malattie cardiovascolari.
Il 23 aprile è stato lanciato ufficialmente il Cardiovascular Health Group al Parlamento Europeo di Bruxelles. Composto da 16 eurodeputati e sostenuto dall’ Alleanza Europea per la Salute Cardiovascolare (EACH), il gruppo guiderà una nuova strategia di prevenzione, innovazione e accesso alle cure. Tra le prime iniziative: la presentazione della Roadmap Europea per la Salute Cardiovascolare. L’Alleanza EACH, lanciata il 27 settembre 2021 durante un dibattito politico di alto livello sull’urgenza di rafforzare l’impegno dell’UE per migliorare le cure cardiovascolari, ha riunito rappresentanti della Commissione Europea, degli Stati membri e del Parlamento Europeo. Da allora, EACH è diventata un interlocutore chiave nella definizione delle politiche sanitarie europee, con la missione di mobilitare azioni concrete per migliorare la salute cardiovascolare dei cittadini europei.
I punti salienti del dibattito
Mercoledì 23 aprile 2025, gli eurodeputati hanno definito le malattie cardiovascolari una sfida urgente e crescente per la salute pubblica, che colpisce circa 60 milioni di persone nell’UE — un’emergenza resa ancora più evidente a seguito della pandemia da COVID-19. La seduta è stata aperta da Romana Jerković, europarlamentare croata del Partito Socialdemocratico e presidente del nuovo gruppo MEP per la Salute Cardiovascolare. Jerković ha illustrato una bozza del programma di lavoro per il 2025, che si articola in quattro priorità:
- Evento di lancio del Gruppo MEP per la Salute Cardiovascolare
- Incontri informali per il confronto sulle politiche
- Campagne di sensibilizzazione in occasione della Giornata Mondiale del Cuore e della Giornata Mondiale dell’Ictus
- Vertice europeo sulla salute cardiovascolare
«Quando gli europei stanno male, anche l’Europa si indebolisce», ha affermato Jerković, sottolineando il legame tra salute pubblica, crescita economica e capacità di innovazione scientifica e tecnologica.
La Roadmap propone una visione ambiziosa per un’Europa più resiliente e lungimirante, con l’obiettivo di modernizzare l’assistenza cardiovascolare e ridurre le disuguaglianze sanitarie. Pilastri del piano sono una strategia di trasformazione digitale, un’agenda di ricerca mirata e l’accesso universale alla valutazione del rischio cardiovascolare, oltre a percorsi di cura personalizzati. Si pone inoltre grande enfasi sulla prevenzione, dalla riduzione dei fattori ambientali e sociali di rischio, alla diagnosi precoce, fino alla riabilitazione completa. Tra le iniziative chiave a livello europeo figurano la creazione di un Centro europeo per la conoscenza sulla salute cardiovascolare e di un Osservatorio europeo per la salute cardiovascolare, che forniranno dati reali a supporto delle politiche pubbliche. È previsto anche l’avvio di un Check-up europeo per la salute del cuore, con l’obiettivo di individuare precocemente i fattori di rischio.
Uno degli obiettivi principali della Roadmap è garantire pari accesso alle cure in tutti gli Stati membri, contribuendo anche alla sostenibilità economica a lungo termine. Secondo le stime, questo potrebbe ridurre la spesa sanitaria — attualmente pari a 282 miliardi di euro all’anno — e al tempo stesso incentivare l’innovazione medica.
Il piano sottolinea inoltre l’importanza di uno stile di vita sano, promuovendo l’attività fisica quotidiana e la riduzione del consumo di tabacco e alcol, in particolare tra i giovani. Il dibattito ha toccato anche temi correlati come la salute mentale e la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.
L’incontro è stato caratterizzato da un forte spirito di collaborazione e da un senso condiviso di urgenza, con appelli a favore della prevenzione, di interventi mirati e di una maggiore sinergia tra comunità scientifiche.
Una testimonianza personale ha reso ancora più toccante il confronto: il racconto di un percorso di vita con una malattia cardiovascolare iniziata all’età di quattro anni ha evidenziato la necessità urgente di investire in sistemi sanitari efficaci e accessibili, a beneficio della salute fisica e mentale dei cittadini.
Il gruppo MEP e l’Alleanza EACH si sono detti determinati a sostenere nuovi investimenti nella ricerca cardiovascolare, confermando il loro impegno verso obiettivi concreti. Si guarda con attenzione ai prossimi passi del nuovo gruppo, per capire in che modo saprà rafforzare la salute del cuore degli europei e contribuire al miglioramento dei sistemi sanitari nel lungo periodo.
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