
La Commissione Europea, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen, ha presentato le linee guida del suo Work Programme 2026 lo scorso 21 ottobre, segnando un passaggio deciso verso una governance semplificata e un’applicazione più efficace del diritto dell’Unione. L’obiettivo principale è semplificare le norme europee, ridurre gli oneri amministrativi e garantire una migliore attuazione delle politiche comuni in tutti gli Stati membri. Secondo il comunicato ufficiale, oltre la metà delle iniziative previste per il prossimo anno sarà dedicata proprio alla semplificazione normativa, confermando la volontà di tradurre gli impegni politici in risultati concreti.
l nuovo Work Programme si basa sui dati del Report 2025 sulla semplificazione, attuazione e applicazione del diritto dell’UE, che offre una valutazione complessiva dei progressi nella riduzione della burocrazia e nel rafforzamento dell’attuazione delle norme europee. È il primo bilancio annuale che misura in modo sistematico tali progressi.
Secondo il documento, la Commissione punta a ottenere 37,5 miliardi di euro di risparmi annui entro il 2030 grazie a interventi di semplificazione. Le prime misure già avviate potrebbero generare 8,6 miliardi di euro di risparmi strutturali all’anno, oltre a 4 miliardi di riduzioni una tantum, con un taglio complessivo degli oneri stimato al 25 % e fino al 35 % per le piccole e medie imprese.
Il report evidenzia anche un rafforzamento dell’attività di enforcement. Tra gennaio e luglio 2025 sono state chiuse oltre 400 procedure di infrazione, a seguito del pieno adeguamento degli Stati membri al diritto europeo. Nello stesso periodo la Commissione ha deferito 45 casi alla Corte di giustizia dell’Unione europea, chiedendo sanzioni finanziarie in 15 di essi. Parallelamente, Bruxelles ha potenziato i meccanismi di dialogo con le autorità nazionali e locali, organizzando “reality checks” con imprese e amministrazioni per individuare gli ostacoli pratici che rallentano l’attuazione delle norme.
Non mancano però le criticità. Il report segnala che l’attuazione del diritto dell’Unione resta disomogenea tra Paesi e settori, con casi di “gold-plating” in cui le norme nazionali vanno oltre i requisiti europei. Alcune proposte di semplificazione sono ancora in fase di negoziazione tra Parlamento e Consiglio, con il rischio di ritardi nell’adozione. Inoltre, la relazione copre solo il periodo gennaio-luglio 2025, e gli sviluppi successivi saranno monitorati nel corso del 2026.
Alla luce di queste evidenze, il Work Programme 2026 mira a consolidare i progressi e accelerare l’attuazione. La Commissione intende chiudere più rapidamente i procedimenti di infrazione, rafforzare il coordinamento con gli Stati membri e assicurare che la semplificazione generi benefici concreti per cittadini e imprese.
In particolare, il WP 2026 include 38 nuove iniziative legislative, oltre la metà delle quali dedicate alla semplificazione. Tra le principali figurano l’European Innovation Act, volto a sostenere la diffusione delle tecnologie emergenti, l’Advanced Materials Act per promuovere la ricerca sui materiali avanzati e la creazione di un Critical Raw Materials Centre per rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento strategico. Il piano prevede inoltre 20 “fitness checks” del quadro normativo europeo per individuare aree di semplificazione e la proposta di ritirare oltre 100 iniziative legislative pendenti considerate superate.
Pur in un contesto complesso, il Work Programme 2026 segna un passo verso un’Unione più coerente e orientata all’impatto. La sfida sarà armonizzare la semplificazione normativa con la tutela degli standard europei in sicurezza, ambiente e diritti dei consumatori. Bruxelles punta ora a concretizzare l’idea di una “legislazione migliore” per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
Per saperne di più, consulta il Work Programme 2026 ed il Report 2025.