Il Consiglio Direttivo dell’EIT presenta una nuova strategia e un modello KIC rinnovato per rilanciare l’innovazione europea

Con un annuncio decisivo, il Consiglio Direttivo dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT) ha delineato una nuova traiettoria strategica volta a riposizionare il ruolo dell’EIT all’interno dell’ecosistema dell’innovazione dell’Unione Europea. In un contesto segnato da crescenti sfide globali, disparità regionali e carenze di competenze, l’EIT propone una riforma profonda della propria missione, della governance e delle modalità operative. 

Il piano mira a trasformare l’EIT da semplice erogatore di finanziamenti a regista centrale di un ecosistema europeo dell’innovazione più coerente, integrato e accessibile. Questa revisione guiderà l’elaborazione della prossima Agenda Strategica per l’Innovazione (SIA) relativa al Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028–2034. 

Fulcro della nuova strategia è un modello rinnovato per le Comunità della Conoscenza e dell’Innovazione (KIC), gli strumenti chiave attraverso cui l’EIT collega istruzione, ricerca e industria per generare innovazione. Sebbene l’attuale modello abbia favorito la nascita di nove KIC in settori strategici come clima, salute e digitale, viene oggi considerato non più pienamente adeguato. Il nuovo impianto introduce una governance più snella, una partecipazione rafforzata del settore privato, responsabilità più chiare e una riduzione degli oneri amministrativi — con l’obiettivo di rendere le KIC più agili e reattive alle sfide emergenti. 

La proposta prende forma in un momento cruciale, in cui l’Europa è chiamata a rafforzare la propria sovranità tecnologica, colmare i divari regionali e sostenere la crescita di start-up innovative. Il Consiglio Direttivo riconosce le difficoltà che ancora ostacolano l’accesso agli strumenti europei per molte realtà, in particolare quelle dei territori meno sviluppati. Per questo, la nuova strategia punta a semplificare il percorso dell’innovazione creando un “viaggio europeo dell’innovazione” coerente, in cui l’EIT accompagni le idee dalla fase iniziale fino alla scalabilità industriale.  

In questa logica, l’EIT ridefinisce anche il proprio rapporto con il Consiglio Europeo per l’Innovazione (EIC). L’obiettivo è una collaborazione complementare: l’EIT si concentrerà sullo sviluppo dei talenti, sul supporto alle fasi iniziali e sulla costruzione degli ecosistemi; l’EIC sul finanziamento della crescita e sull’innovazione dirompente. Questa sinergia, secondo il Consiglio, sarà essenziale per garantire che anche gli innovatori dei territori meno rappresentati possano accedere agli strumenti più avanzati, come l’EIC Accelerator. 

Tra le aree che potrebbero ispirare la nascita di future KIC, la strategia evidenzia la sicurezza, la resilienza, l’intelligenza artificiale e la robotica — settori ritenuti essenziali per rafforzare la competitività dell’UE e la sua autonomia tecnologica, in linea con la Bussola per la Competitività recentemente aggiornata dalla Commissione europea. 

Le proposte delineate dal Consiglio Direttivo posizionano l’EIT, grazie alla sua combinazione unica di partenariati pubblico-privati, competenze settoriali e finanziamenti congiunti, come uno degli attori chiave per rafforzare la competitività europea e rendere l’ecosistema dell’innovazione più interconnesso, inclusivo e orientato ai risultati. Dal 2008 a oggi, l’EIT ha sostenuto oltre 9.900 imprese, favorito lo sviluppo di più di 2.400 nuovi prodotti e servizi e contribuito a mobilitare circa 10 miliardi di euro in finanziamenti esterni. Le sue iniziative educative hanno formato oltre 1,3 milioni di persone in innovazione, imprenditorialità e deep tech in tutta Europa. Per il prossimo periodo di programmazione finanziaria (2028–2034), il budget stimato dell’EIT ammonterebbe a circa 3 miliardi di euro, assumendo la creazione di due nuove KIC. 

Sul piano organizzativo, la strategia propone una trasformazione interna significativa. Il quartier generale dell’EIT a Budapest sarà riconvertito da struttura amministrativa a hub operativo in grado di fornire servizi, consulenza e supporto tecnico alle KIC. Tale riorganizzazione comporterà anche un ampliamento moderato del personale — da 80 a circa 100 unità — per integrare nuovi profili strategici e tecnici. 

L’EIT intende inoltre rafforzare la propria presenza a Bruxelles, migliorando la cooperazione con le istituzioni europee e aumentando la visibilità delle proprie attività tra i decisori politici. Il pacchetto di riforme include anche la proposta di aggiornare la composizione e le modalità di nomina del Consiglio Direttivo, chiarire i ruoli del presidente e del direttore dell’EIT e rivedere la base giuridica delle KIC per consentire una gestione più armonizzata e semplificata. 

Ridurre il divario territoriale in materia di innovazione rimane una priorità centrale. Il Consiglio vede l’EIT come motore della coesione attraverso strumenti come il programma RIS (Regional Innovation Scheme) e un nuovo “EIT Regional Innovation Booster”, pensato per coinvolgere in modo più attivo gli ecosistemi delle regioni a moderata o bassa intensità innovativa, integrandoli nelle catene del valore europee. 

Anche l’istruzione e lo sviluppo delle competenze restano pilastri fondamentali dell’azione dell’EIT. In risposta alla crescente carenza di competenze tecnologiche, l’EIT prevede di intensificare la propria azione educativa, sostenendo l’Anno europeo delle Competenze e contribuendo alla nascente strategia per una “Unione delle Competenze”, anche attraverso percorsi di formazione professionale e apprendimento permanente. 

Questa nuova traiettoria strategica si inserisce in modo coerente nelle più ampie priorità dell’UE, come indicato nelle Linee guida politiche della Commissione per il periodo 2024–2029 e nel rapporto “Il futuro della competitività europea” guidato da Mario Draghi. Entrambi i documenti sottolineano la necessità di affrontare alcune debolezze strutturali — tra cui la bassa valorizzazione della ricerca, la scarsità di capitale di rischio e la carenza di manodopera qualificata — che la proposta dell’EIT intende affrontare con un approccio integrato e sperimentato. 

Più che un documento tecnico, la proposta del Consiglio Direttivo rappresenta un invito aperto alla partecipazione di tutto l’ecosistema dell’innovazione europeo: università, centri di ricerca, start-up, grandi imprese e governi nazionali sono chiamati a contribuire alla costruzione di una nuova fase per l’EIT. 

Il successo di questo cambiamento, tuttavia, dipenderà da una combinazione di fattori: riforme istituzionali, risorse adeguate, ma soprattutto volontà politica e coinvolgimento attivo degli stakeholder. In vista delle decisioni sui prossimi obiettivi dell’UE dopo il 2027 (ASI 2021-2027), l’EIT si propone non solo come esecutore di politiche, ma come protagonista nella definizione del futuro dell’innovazione europea: più coesa, più competitiva e più inclusiva. 

Per maggiori informazioni, è possibile consultare il documento completo della nuova strategia qui:  

EIT Strategic Vision Paper – luglio 2025 (PDF)