
La Conferenza Annuale APRE 2025, svoltasi il 16 e 17 ottobre, ha fornito una panoramica completa delle politiche dell’Unione Europea in materia di ricerca e innovazione (R&I) e ha evidenziato le principali priorità strategiche di investimento previste nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), la cui proposta è già stata presentata dalla Commissione Europea ed è ora entrata nella fase negoziale verso l’accordo finale. L’evento, trasmesso in diretta streaming, è stato composto da una serie di APREbrief e APREdialogue su temi cruciali come transizione digitale, decarbonizzazione industriale, salute, biotecnologie, agricoltura, resilienza e sicurezza, industria della difesa e spazio, con contributi di esperti nazionali e internazionali.
La conferenza è stata incentrata sull’evoluzione del bilancio europeo 2028–2034, che ammonta a quasi 2.000 miliardi di euro. Di questi, 409 miliardi di euro sono destinati al Fondo Europeo per la Competitività (ECF), che include anche 175 miliardi per Horizon Europe. L’ECF mira a rafforzare la posizione dell’Europa in ambiti chiave come innovazione, decarbonizzazione e resilienza. I suoi principi fondamentali sono scalabilità, impatto e continuità degli investimenti, collegando ricerca di base, ricerca applicata e produzione.
Il nuovo Horizon Europe: pilastri e priorità principali
A differenza di quanto previsto attualmente, la proposta della Commissione per il nuovo Horizon Europe 2028–2034 è articolata in quattro pilastri:
- Pilastro I – ECCELLENZA SCIENTIFICA: Con un budget complessivo di 44,1 miliardi di euro, include l’European Research Council, le Marie Skłodowska-Curie Actions e il programma Science for EU Policies. L’obiettivo è rafforzare la base scientifica dell’UE, attrarre i migliori talenti e promuovere ricerche all’avanguardia di alto livello in tutta Europa.
- Pilastro II – COMPETITIVITÀ E SOCIETÀ: Dotato di 75,9 miliardi di euro, sostiene la ricerca e l’innovazione collaborativa in aree di forte impatto sociale. Mira a migliorare la competitività europea nei settori Transizione Pulita e Decarbonizzazione Industriale, Salute, Biotecnologie, Agricoltura e Bioeconomia, Leadership Digitale, Resilienza e Sicurezza, compresa l’Industria della Difesa e lo Spazio. Nella componente “Società”, affronta le grandi sfide globali, supporta le Missioni dell’UE e promuove la New European Bauhaus Facility.
- Pilastro III – INNOVAZIONE: Con un budget di 38,8 miliardi di euro, questo pilastro sostiene l’innovazione in Europa, focalizzandosi sullo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e modelli di business. Include lo European Innovation Council (EIC), gli Innovation Ecosystems e il Knowledge Triangle, che lavorano insieme per rafforzare la capacità dell’Europa di realizzare innovazioni rivoluzionarie e in grado di creare nuovi mercati.
- Pilastro IV – AREA EUROPEA DELLA RICERCA (ERA): Con un budget di 16,3 miliardi di euro, questo pilastro punta allo sviluppo di un’Area Europea della Ricerca più integrata, promuovendo eccellenza, inclusività e impatto. Si concentra sulle policy di ERA, sullo sviluppo e interoperabilità delle infrastrutture tecnologiche e di ricerca, e sull’ampliamento della partecipazione e la diffusione dell’eccellenza nei Paesi Membri.
Secondo la Commissione Europea, il nuovo Horizon Europe introduce importanti aggiornamenti per rendere il programma più efficiente, coerente e in linea con gli obiettivi strategici a lungo termine dell’UE. Una novità chiave riguarda la semplificazione delle procedure, che saranno più chiare e snelle per facilitare l’accesso di ricercatori e innovatori.
Un altro cambiamento significativo è il rafforzamento del legame tra Horizon Europe e il Fondo Europeo per la Competitività (ECF). Il programma è ora strettamente connesso alle quattro finestre di policy definite nel Regolamento dell’ECF, garantendo coerenza strategica tra le politiche di ricerca, innovazione e competitività. In particolare, esiste una forte correlazione tra l’ECF e il Pilastro II – Competitività e Società, che si concentra su aree ad alto impatto sociale e industriale.
La struttura dei Partenariati Europei è stata semplificata in due principali tipologie: una basata sul programma di lavoro e un’altra istituita tramite un atto legislativo di partenariato. Questi partenariati continueranno a rappresentare uno strumento chiave di Horizon Europe e opereranno in sinergia con l’ECF per promuovere la collaborazione tra l’UE, gli Stati membri, l’industria e le organizzazioni di ricerca.
Il European Innovation Council (EIC) ha visto triplicare il proprio budget, trasformandosi nel più grande fondo europeo di venture capital per il deep-tech. Continuerà a svolgere un ruolo centrale nel sostenere start-up e PMI innovative, promuovendo lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e modelli di business in tutta Europa.
Inoltre, le Infrastrutture di Ricerca e Tecnologia sono state spostate al Pilastro IV – Spazio Europeo della Ricerca (ERA), al fine di rafforzare eccellenza, inclusività, impatto e interoperabilità in tutta Europa.
La componente “Widening Participation and Spreading Excellence” è stata perfezionata, distinguendo ora tra paesi in transizione e paesi di allargamento. Questa differenziazione mira a ridurre le disparità nelle capacità di ricerca e innovazione all’interno dell’UE e a garantire che tutti gli Stati membri possano beneficiare e contribuire al progresso scientifico e tecnologico europeo.
Sessioni Tematiche dell’Agenda della Conferenza
La conferenza è stata organizzata in una serie di sessioni, ciascuna dedicata a un’area di interesse specifica:
Leadership Digitale
La leadership digitale è stata definita come un elemento cruciale della competitività europea all’interno del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028–2034. Con una finestra di finanziamento dedicata di 51,5 miliardi di euro, l’UE mira ad accelerare l’innovazione digitale, rafforzare la propria posizione nell’Intelligenza Artificiale (IA) e garantire la sovranità tecnologica attraverso ecosistemi digitali resilienti e interoperabili. È stato sottolineato che la leadership nell’IA, l’autonomia tecnologica e la trasformazione digitale sono elementi chiave per rafforzare industrie, cittadini e istituzioni europee, consentendo all’Europa di competere a livello globale mantenendo il controllo sul proprio futuro digitale.
Durante l’APREdialogue, esperti della Commissione Europea e dell’INFN hanno evidenziato le debolezze strutturali dell’Europa – in particolare nei settori dell’IA e dei semiconduttori – e la necessità urgente di colmare tali lacune. Far progredire l’innovazione scientifica è essenziale per rafforzare la posizione globale dell’Europa e, sebbene siano stati compiuti progressi, gli sforzi attuali restano insufficienti per affrontare le sfide future. In questo contesto, il nuovo QFP considera la leadership digitale non solo una priorità di finanziamento, ma un fattore strategico abilitante per la competitività, la resilienza e l’indipendenza tecnologica dell’Europa nel prossimo decennio.
Transizione Pulita e Decarbonizzazione Industriale
L’agenda per la Transizione Pulita e la Decarbonizzazione Industriale è al centro del QFP 2028–2034, riflettendo l’impegno dell’UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il quadro proposto dirige risorse significative alla promozione di tecnologie pulite, efficienza energetica, resilienza climatica ed economia circolare. I finanziamenti nell’ambito di questa priorità sono destinati a settori chiave come energia e trasporti, essenziali per ridurre le emissioni e trasformare la base industriale europea.
Durante l’APREdialogue, esperti della Commissione Europea e dell’ENEA hanno sottolineato l’importanza di garantire maggiore coerenza tra i programmi di finanziamento per sostenere efficacemente la transizione verde, evidenziando la necessità di un approccio integrato dell’UE verso la circolarità e la neutralità climatica. Hanno inoltre rimarcato l’importanza di valorizzare i risultati della ricerca e di potenziare il ruolo delle PMI come attori chiave nell’attuazione della transizione. Nel nuovo QFP, la transizione pulita e la decarbonizzazione industriale sono viste non solo come imperativi ambientali, ma anche come motori economici e tecnologici, garantendo che il percorso dell’Europa verso la sostenibilità rafforzi al contempo la competitività e la resilienza industriale.
Salute, Biotecnologie, Agricoltura e Bioeconomia
La ricerca e l’innovazione nei settori della Salute, delle Biotecnologie, dell’Agricoltura e della Bioeconomia giocano un ruolo centrale nel rafforzare la resilienza e la competitività dell’Europa. La proposta del QFP immagina l’UE come un polo globale per la ricerca nelle scienze della vita e nella bioeconomia, trainata da iniziative come l’European Biotech Act – volta a rilanciare la biotecnologia in Europa – e la Strategia UE per l’Agricoltura e la Sicurezza Alimentare, mirata a rendere l’agricoltura europea al contempo competitiva e sostenibile.
Durante l’APREdialogue, esperti della Commissione Europea, di Federchimica Assobiotec e dell’Università di Siena hanno discusso su come rafforzare la leadership dell’UE in questi settori interconnessi. Gli interventi hanno evidenziato la necessità di semplificare l’accesso ai finanziamenti e costruire un ecosistema integrato che colleghi ricerca, innovazione e competitività di mercato. Un tema chiave è stato l’approccio “One Health”, che riconosce la profonda interdipendenza tra salute umana, agricoltura e ambiente – un principio guida per le future politiche e attività di ricerca dell’UE.
Resilienza e Sicurezza, Industria della Difesa e Spazio
La sessione ha esplorato come Resilienza, Sicurezza, Industria della Difesa e Spazio saranno inquadrati nel prossimo QFP e nel nuovo Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione (FP10). All’interno del più ampio contesto politico, queste aree riflettono l’ambizione dell’UE di rafforzare la sovranità tecnologica e la resilienza industriale. Nell’ambito dell’ECF, una finestra politica dedicata indirizzerà investimenti verso la resilienza delle catene di approvvigionamento, il sostegno all’industria della difesa, l’avanzamento della politica spaziale e la sicurezza civile.
Durante l’APREdialogue, esperti della Commissione Europea, di APRE, Confindustria e dell’Università degli Studi di Catania hanno discusso come rafforzare il legame tra ricerca, innovazione e difesa, invocando una maggiore coerenza tra politiche di ricerca e industriali e strutture di finanziamento più snelle tra programmi come Horizon Europe e il Fondo Europeo per la Difesa. Un tema centrale è stato l’aumento dell’importanza della ricerca a duplice uso e la necessità di bilanciare la scienza aperta con le considerazioni di sicurezza, garantendo che l’innovazione sostenga sia la competitività europea sia l’autonomia strategica.
Conclusione
La conferenza di due giorni ha messo in evidenza le priorità strategiche dell’Unione Europea per i prossimi anni in materia di ricerca e innovazione.
Le discussioni hanno offerto l’opportunità di comprendere meglio la proposta della Commissione per il QFP 2028–2034 e di ottenere una prima lettura delle sue implicazioni per il panorama europeo della ricerca e dell’innovazione. Sebbene la proposta delinei una direzione chiara per i futuri investimenti dell’Europa, essa rimane parziale e soggetta a modifiche, poiché i negoziati sono solo all’inizio.