L’Europa sta intensificando il suo impegno a diventare carbon neutral entro il 2050, considerandolo non solo come un imperativo ambientale, ma come una trasformazione industriale completa, guidata da innovazione, collaborazione e investimenti strategici. Al centro di questa trasformazione si è svolto un importante dibattito a Bruxelles, durante la Conferenza Cleantech 2025, un evento che ha riunito innovatori di alto livello con l’obiettivo di costruire un’Europa più sostenibile.
Nel discorso di apertura della conferenza, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha evidenziato i progressi dell’UE verso un’industria più sostenibile e competitiva. Tra le priorità chiave menzionate figuravano la semplificazione delle normative e la riduzione degli oneri burocratici, in particolare per le PMI, oltre all’istituzione di una banca per la decarbonizzazione industriale, con l’obiettivo di far crescere le imprese innovative fino a trasformarle in grandi realtà industriali.
Successivamente, è intervenuto Kurt Venderberhe, Direttore Generale della Direzione per l’Azione Climatica della Commissione Europea, sottolineando la necessità di rendere l’Europa carbon neutral e l’importanza cruciale di un solido sistema di fondi di investimento come leva per aiutare l’industria a progredire verso modelli più sostenibili.
Sebbene l’innovazione tecnologica nel settore Cleantech stia facendo progressi, è fondamentale che queste soluzioni vengano scalate in tutta Europa e applicate a livello globale, anche per rafforzare la competitività europea. Come ha sottolineato Gwenaelle Avice-Huet, Vicepresidente Esecutivo delle operazioni europee di Schneider Electric, affrontare la scarsità di risorse e reindirizzare i miliardi spesi per le importazioni energetiche verso investimenti interni in Europa rappresenta una priorità strategica. In quest’ottica, l’EIB Investment Report è stato presentato come uno strumento prezioso per comprendere le tendenze degli investimenti e guidare le decisioni strategiche future in materia di finanziamento.
Tra i temi centrali della conferenza vi è stato anche il concetto di neutralità tecnologica, inteso come il principio di non favorire una tecnologia specifica, ma di lasciare che siano le forze di mercato a determinare le soluzioni migliori. Questo concetto si intreccia poi, anche alla necessità di rafforzare la collaborazione e di adottare regolamentazioni di supporto. In questo contesto, il Clean Industrial Deal è stato presentato come una strategia che richiede sia rapidità d’azione sia un approccio unificato a livello europeo, facendo leva sulla forza del mercato interno.
Sulla base di queste riflessioni più ampie, una breve sessione di “lightning talk” si è concentrata sul ruolo cruciale dei fondi per l’innovazione dell’UE come fattore abilitante per tecnologie rivoluzionarie. I fondi sostengono progetti all’avanguardia in vari settori, tra cui la produzione di idrogeno pulito, la fabbricazione di vetro ibrido e l’energia geotermica profonda. Questi progetti, che coinvolgono grandi gruppi di leader aziendali e ingegneri impegnati su soluzioni complesse, hanno dimostrato il potenziale concreto del cleantech europeo per guidare nuove soluzioni industriali. Inoltre, è emersa con forza l’idea che la decarbonizzazione non sia un peso, bensì un motore per gli investimenti e la prosperità futura.
Nonostante gli sviluppi promettenti, sono emerse diverse sfide all’interno di questi progetti. Tra queste, è stata sottolineata la necessità di una visione forte e chiara da parte dell’UE nel lungo periodo, fondamentale per orientare lo sviluppo dei progetti ed evitare che i primi ad agire vengano penalizzati. Altrettanto importante è l’adozione di un quadro normativo chiaro e intelligente, che funzioni da abilitatore dell’innovazione, sostenendo la creazione di modelli di business sostenibili anziché rappresentare un ostacolo al progresso.
La conferenza si è conclusa con messaggi chiari: la necessità di stabilità normativa e l’urgenza di un allineamento delle politiche transfrontaliere; l’uso strategico dei vantaggi comparativi europei; la sinergia tra investimenti pubblici e privati; un quadro collaborativo tra intelligenza artificiale e cleantech per sbloccare nuove efficienze; e l’adozione di un approccio aperto e intelligente verso il mercato globale.
La trasformazione industriale pulita dell’Europa rappresenta quindi un’opportunità strategica per ridefinire la competitività globale del continente e guidare una crescita sostenibile. Con investimenti coraggiosi e un approccio normativo unificato, l’Europa può prosperare. Come ribadito alla Conferenza Cleantech 2025:
«L’industria dell’innovazione Cleantech non è una questione di se, ma di quando – e il momento è adesso.»