Il progetto e-SAFE su FocuSicilia. Intervista al Project Coordinator Giuseppe Margani


Il
Professor Giuseppe Margani, Project Coordinator del progetto europeo e-SAFE di cui Moverim è partner è stato ospite di FocuSicilia, un giornale online che racconta il mondo dell’economia siciliana tra impresa, lavoro, legalità, innovazione e sostenibilità.

Nel corso dell’intervista, che si è svolta il 31 gennaio 2022, il Prof. Margani ha presentato il progetto e-SAFE e la sua tecnologia innovativa volta a coniugare l’efficientamento energetico degli edifici esistenti con l’adattamento al rischio sismico. Il Professore ha così approfondito gli aspetti più innovativi di e-SAFE, chiarificando le parti più tecniche del progetto e rendendole fruibili anche ad un pubblico non specialistico.

e-SAFE: una triplice valenza di innovazione

INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Tale innovazione, come spiegato nell’intervista, risiede nel tentativo di sviluppare una tecnologia che agevoli la riqualificazione antisismica insieme a quella energetica, risolvendo così molte delle problematiche che in questo momento limitano una riqualificazione diffusa del patrimonio edilizio delle zone a rischio sismico (tra cui Catania). Una soluzione che, al contempo, riesca a ridurre i costi, i tempi e, di conseguenza, il disturbo agli occupanti degli edifici.
In che modo? Si tratta di una soluzione meno invasiva rispetto a quelle attualmente in uso, che opera prevalentemente dall’esterno dell’edificio attraverso dei sistemi prefabbricati. Questi, quindi, vengono realizzati in fabbrica e poi applicati, in tempi ristretti, direttamente sugli edifici in cantiere. 
(Per maggiori informazioni sulle innovative soluzioni tecniche elaborate da e-SAFE clicca qui).

CO-PROGETTAZIONE CON I RESIDENTI

Uno degli obiettivi di e-SAFE è quello di coinvolgere i residenti nel progetto fin dall’inizio. È stato così creato un gruppo di progettazione in cui si vuole trovare una soluzione che coniughi l’interesse e i desiderata di tutti, con un dialogo aperto con gli esperti del settore.
È infatti importante trovare una soluzione che sia condivisa laddove la proprietà dell’edificio in questione è frazionata tra più persone, risolvendo il problema del consenso che spesso è un ostacolo insormontabile, soprattutto laddove non c’è una particolare armonia nell’edificio stesso. 
(Per maggiori informazioni clicca qui).

ATTENZIONE ALLA SFERA SOCIALE

Si tratta di uno sviluppo più recente del progetto, ma un altro aspetto innovativo importante di e-SAFE è l’attenzione che si vorrebbe porre sulle classi più svantaggiate, che possono avere più difficoltà nel reperire i fondi. In questo senso, e-SAFE intende realizzare una fondazione senza scopo di lucro, i cui introiti verranno poi utilizzati per finanziare, ad un tasso iper-agevolato coloro i quali vorranno adottare una riqualificazione sismico-energetica con la tecnologia e-SAFE.

Focus su Catania: l’edificio pilota di e-SAFE e il Superbonus 110%

Catania rientra senza alcun dubbio tra gli stakeholder privilegiati del progetto, in quanto ben l’86% dei propri edifici sono stati realizzati prima dell’entrata in vigore della normativa italiana che prevede la costruzione di case antisismiche e non sono, quindi, ideati per resistere ai terremoti.
Non a caso, l’edificio pilota su cui i partner accademici del progetto (UNICT, UNIBO e NMBU) stanno attualmente sperimentando la tecnologia e-SAFE si trova a Catania. Si prevede che nell’estate del 2023 i lavori sull’edificio pilota – dunque la sua riqualifica – dovrebbero essere in buona parte conclusi.

Un altro tema caldo è quello del Superbonus 110%. Si tratta di un’agevolazione fiscale stabilita dal governo italiano per promuovere interventi finalizzati all’efficienza energetica, al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Come puntualizzato dal Prof. Margani nel corso dell’intervista, è difficile pensare ad un impiego della tecnologia e-SAFE nel quadro del Superbonus. Quest’ultimo, infatti, terminerà nel 2023, mentre il progetto e-SAFE si concluderà nel 2024. Ciò non toglie che, in ogni caso, è necessario continuare a riqualificare il nostro patrimonio immobiliare, o in caso di terremoto ci ritroveremmo in una situazione drammatica.

Il Superbonus 110%, per quanto sia un’iniziativa importante, ha dei limiti: il suo impiego è infatti molto diffuso ma non all’interno dei condomini, quanto piuttosto nell’ambito di strutture singole, villette o seconde case, in cui spesso non si deve lasciare la propria abitazione e non ci si deve mettere d’accordo con altri coabitanti.
e-SAFE, d’altro canto, cerca di rispondere proprio a queste altre esigenze. Per questo motivo è interessante esplorare possibili sinergie con le autorità locali, attraverso ad esempio il focus sulle case popolari.

È possibile riguardare il live dell’intervista sulla pagina Facebook del progetto e-SAFE o cliccando qui.